I provvedimenti resi in materia di famiglia, ad eccezione delle sentenze sullo status, sono sempre modificabili e rivedibili, quando si modificano le circostanze di fatto dei casi concreti. 

I figli crescono, i redditi cambiano, la giurisprudenza si evolve. 

Le condizioni che potevano andar bene dieci anni prima, si possono rivelare inadeguate a disciplinare la situazione successivamente venutasi a creare.

Per tale motivo, l’ordinamento consente di rivolgersi al Tribunale per ottenere una nuova pronuncia che abbia ad oggetto la modifica delle condizioni di separazione o la revisione delle condizioni di divorzio, alla luce dell’evoluzione delle circostanze concrete. 

Il provvedimento formale di modifica può essere ottenuto sia con un ricorso congiunto che all’esito di un procedimento instaurato da una sola delle parti, quando l’altra non sia d’accordo. 

Non bisogna sottovalutare la necessità di ottenere una pronuncia del Tribunale anche quando le parti concordino sulle nuove condizioni da adottare. Il mutuo consenso non formalizzato, infatti, espone ad una serie di rischi derivanti dalla mancanza di certezza dei nuovi accordi. Essi potrebbero essere ignorati o non rispettati da eventuali successori, o persino obbligatoriamente disattesi da chi ha lo specifico compito di perseguire gli interessi di una delle parti, come ad esempio nel caso di un’eventuale nomina di un Amministratore di Sostegno. 

Lo studio legale Galizia assiste e rappresenta i separati ed i divorziati nei procedimenti volti alla modifica ed alla revisione delle condizioni che regolamentano i loro rapporti, affinché, coincidendo la forma con la sostanza, le condizioni possano essere adattate alla situazione concreta e possa essere assicurata l’effettività del nuovo regime. 

Per approfondimenti sulla modifica delle condizioni di separazione o di divorzio, leggi: 

Il Tribunale di Treviso si pronuncia sul mantenimento del figlio maggiorenne (Link all’approfondimento)

È sufficiente l’accordo tra le parti per non pagare più (o ridurre) il mantenimento? (Link all’approfondimento)