Fine della convivenza nella coppia di fatto
La cessazione della convivenza di fatto, oltre all’inevitabile sconvolgimento emotivo, porta con sé molte incertezze, in assenza di una regolamentazione di diritto come quella che disciplina la cessazione del matrimonio.
Coerentemente con la stessa natura della convivenza more uxorio, non esiste un istituto sostanziale o processuale appositamente deputato a sancire o regolamentare globalmente la fine della coppia di fatto, come invece avviene nell’ambito matrimoniale con la separazione o il divorzio.
Se ci sono figli, riguardo loro si applica anche alle coppie di fatto la generale disciplina (artt. 337 bis e ss. c.c.) che regolamenta l’affidamento, il collocamento e il mantenimento dei minori, il mantenimento dei maggiorenni non economicamente autosufficienti, e l’assegnazione della casa adibita ad abitazione familiare.
Si tratta di una disciplina articolata il cui obiettivo è la tutela in primis dei figli minorenni coinvolti, indipendentemente dal fatto che essi siano nati nel matrimonio o al di fuori di esso.
Spesso, però, si presenta anche l’esigenza di gestire i beni che le parti hanno acquistato in comune durante la convivenza o di definire i rapporti patrimoniali reciproci.
Al momento della fine della coppia di fatto, infatti, ci si pongono diversi interrogativi:
Che fine i beni acquistati insieme? A chi rimangono?
Ho diritto alla restituzione dei soldi impiegati per sistemare o arredare la casa in cui abbiamo abitato, se non rimane a me?
E il prestito che ho fatto al partner, mi verrà mai restituito? Da chi va pagato il mutuo cointestato?
Sono obbligato a spostare la residenza se vado via? E se rimango io a vivere nell’immobile, posso obbligare l’ex convivente a cambiare la residenza?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti, le cui risposte non sono universali, ma dipendono dalla specifica situazione concreta.
Se la coppia di fatto ha stipulato un contratto di convivenza, con conseguente ampliamento e articolazione dei diritti riconosciuti dalla legge ai conviventi, è possibile che la definizione di questi reciproci rapporti “dare/avere” sia più semplice. Ma sappiamo bene che questi contratti sono ancora poco diffusi.
L’intervento dello studio legale Galizia, dunque, prima ancora dell’assistenza, della difesa e della tutela dei diritti nell’eventuale procedimento giudiziario che dovesse nascere, è finalizzato a trovare gli spazi per il raggiungimento di un accordo soddisfacente, che possa aiutare a ritrovare il prima possibile una serena quotidianità ed un nuovo equilibrio.