Redigere un testamento, da un lato, costituisce esercizio della propria libertà, ed in particolare della libertà testamentaria riconosciuta dall’ordinamento italiano, dall’altro è forse il miglior “regalo” che, oltre al lascito, può essere fatto ai propri successori. 

Nonostante, infatti, in assenza di un testamento vi siano delle precise regole sulla successione, che contemplano la devoluzione del patrimonio ereditario ai parenti (dai più stretti, fino a quelli di sesto grado nell’accezione civilistica), spesso queste regole poco si adattano alle situazioni concrete, escludono soggetti ai quali teniamo (come, ad esempio, nel caso del convivente) o costringono i successori a faticose operazioni di divisione delle comunioni ereditarie che conseguentemente si creano. 

Un testamento, dunque, può evitare a coloro che restano una serie di problemi. 

Purché, tuttavia, il testamento sia ben fatto. 

E per “ben fatto” deve necessariamente intendersi non solo l’attribuzione funzionale dei beni ai rispettivi destinatari, ma anche il rispetto delle regole inderogabili delle successioni, in primis dei diritti dei legittimari e di quelli dei creditori del de cuius. 

Lo studio legale Galizia, sulla scorta non solo della preparazione in tema di diritto successorio, ma anche dell’esperienza maturata nel campo delle liti ereditarie, fornisce consulenza sulle necessarie qualità che deve avere un testamento per essere valido e non impugnabile e sui limiti che esso non può travalicare in relazione al contenuto delle sue disposizioni. 

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I diritti ereditari nella coppia di fatto